sabato 6 settembre 2008

Il tramonto alla terra

Non c'è cosa più bella che guardare un tramonto camminando su un bellissimo prato. Credevo. Mentre il sole si adagiava tra i seni delle montagne e mentre un leggero venticello vibrava tra i miei capelli per poi finire dentro i miei occhi che si chiudevano disperatamente, il mio piede inciampava tra un trifoglio e un sasso facendomi inginocchiare violentemente sull'erbetta. Poi, un attimo dopo, non so come mai, sentivo un rimbombo che mi faceva trovare con la fronte letteralmente affossata dentro una mini piazzola di terra morbida, tipo struzzo. Senza nemmeno un gemito, ma spaventata per la mia cervicale già in condizioni pietose, mi rialzavo pregando di non avere vertigini.
Le mie preghiere andavano a buon fine, in compenso tornavo a casa senza una scarpa che, probabilmente, non troverò mai più. Il tramonto, complice di un prato vorace, se l'è rubata.

Nessun commento: